Razionale

Negli anni ’20 del XX secolo, nel tentativo di trovare terapie dietetiche idonee a migliorare il controllo dell’epilessia, iniziarono le prime osservazioni sul ruolo di un digiuno ciclico protratto per alcune settimane basato sulla restrizione calorica (prevalentemente glucidica) e sull’induzione dell’utilizzo dei corpi chetonici come prevalente fonte energetica. Dagli anni ’60, la dieta chetogenica si è poi accreditata come uno strumento terapeutico estremamente efficace nel trattamento dell’obesità e del sovrappeso, in particolare con le diete a basso contenuto di carboidrati, Very Low Calorie Ketogenic Diet (VLCKD).

Nella prima parte di questo corso di Specializzazione sulla Dieta Chetogenica, erogato come FAD asincrona lo scorso anno, abbiamo esaminato i presupposti fisiopatologici che supportano la Dieta Chetogenica come “strumento terapeutico” in ambiti quali l’obesità e il diabete mellito di tipo 2.

Nei moduli di questa seconda parte del corso, torneremo invece agli albori della dieta chetogenica, affrontando la già citata evidenza sul ruolo della dieta chetogenica in alcune forme di epilessia farmacoresistente e affrontando una nuova frontiera dell’intervento della dieta chetogenica in ambito neurologico che riguarda la cefalea e soprattutto il ruolo dei corpi chetonici prodotti nel fegato durante la chetosi, e in particolar modo il β-idrossibutirrato, che potendo attraversare la barriera emato-encefalica e arrivare ai neuroni, riescono ad aumentare la produzione energetica da parte dei mitocondri del neurone e diminuire la produzione di radicali liberi, con un significativo miglioramento dei processi metabolici e riduzione dello stress ossidativo. Meccanismi simili paiono essere interessati anche nelle patologie neurodegenerative e psichiatriche e di questo si parlerà nel modulo 3.

Gli altri moduli del corso saranno dedicati alla diabesità, che sta diventando una moderna pandemia che coinvolge all’incirca il 5% della popolazione italiana (il che equivale a circa 2 milioni di persone) e all’Universo donna o, come meglio la si definisce, alla Medicina di Genere, ambito nel quale la dieta chetogenica si è ritagliata un ampio spazio, soprattutto in ambiti in cui precedentemente la terapia dietetica mancava di opzioni terapeutiche efficaci.

Tutto questo rende però indispensabile che il terapeuta ne conosca a fondo i presupposti biochimici, fisiologici, metabolici, le indicazioni corrette e diversificate, le diverse tipologie e modalità di applicazione nelle varie condizioni cliniche e le modalità del loro inserimento all’interno delle strategie comportamentali. Senza trascurare gli aspetti solo apparentemente più semplici e “pratici” (tempi, durata, struttura e ciclicità dei protocolli) ma in realtà di importanza cruciale ai fini della loro accettabilità da parte dei pazienti e quindi, in ultima analisi, della loro affidabilità e della loro efficacia clinica.

Esiste quindi la necessità di prevedere un percorso formativo specificamente progettato, il cui obiettivo prioritario sia quello di contribuire alla formazione di professionisti della salute pienamente competenti nell’uso di uno strumento terapeutico indiscutibilmente valido sul piano scientifico per la sua efficacia e la sua sicurezza, se erogato secondo le necessarie procedure e precisi protocolli applicativi.